Il 25 novembre si celebra la Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Onu nel 1999 ha scelto questa data perché, nel 1960, nella Repubblica Domenicana fu il giorno in cui vennero picchiatee uccise le tre sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal per aver combattuto il regime autoritario di Rafael Trujillo.
Statistiche sicure non ce ne sono in quanto si possono contare le sentenze di condanna ma non può essere considerato un numero attendibile in quanto sono pochissime le donne che denunciano di aver subito violenza, e ancora meno i casi che arrivano a una sentenza.
L’abuso fisico e sessuale colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo e nel 30% dei casi da parte di un partner intimo.
La violenza contro donne rappresenta una delle violazioni dei diritti umani più diffuse che ancora oggi spesso non viene denunciata a causa della stigmatizzazione e della vergogna che la caratterizzano.
Nella maggior parte dei casi la donna che denuncia è già stata vittima di maltrattamenti per anni.
La violenza può essere fisica, sessuale, psicologica ed anche economica.
Prevenire la violenza vuol dire combattere le sue radici culturali e le sue cause, lavorare per combattere le discriminazioni e gli stereotipi legati al sessismo, e soprattutto porre la maggiore attenzione alle nuove generazioni.
Ricordiamo l’esistenza del servizio di call center al numero 1522, tramite il quale viene fornito alle vittime un sostegno psicologico e giuridico, assicurando l’anonimato, e l’indicazione di strutture a cui potersi rivolgere.
È un servizio multilingue, attivo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.