L’ansia è una risposta generalizzata nei confronti di persone o avvenimenti che non rappresentano alcun pericolo immediato, ma che la persona (o il bambino) avverte come minaccioso.
Ciò che viene chiamata la sofferenza silenziosa è legata spesso a paure, vere o presunte, di eventi futuri. Il mondo del bambino è costellato di nuove esperienze e scoperte, quindi non c’è da stupirsi che alcune di esse diventino un ostacolo apparentemente insuperabile.
Non importa che sia legato ad un trauma, uno stile educativo disfunzionale o da fattori organici, la maggior parte degli studi indica che il 90% dei bambini può trarre giovamento dall’apprendimento di specifiche abilità!
Sebbene il riconoscimento dell’ansia non sia sempre facile, elenchiamo quattro caratteristiche tipiche del bambino che sta affrontando tale difficoltà:
Le paure del bambino tendono, chiaramente, ad essere legate all’età. Tuttavia, le forme d’ansia infantili possono assumere le forme più disparate: dalla fobia scolastica al mutismo, dagli attacchi di panico agli incubi notturni, dalla difficoltà a stare con gli altri all’ansia da separazione.
I nomi complessi (ed anche un po’ intimorenti) di queste problematiche non devono portarci a pensare che le soluzioni siano altrettanto inaccessibili e complesse, tenendo a mente che non esiste un’unica soluzione, ogni bambino ha problemi unici ed una soluziona calzata “ad hoc”.
Nel caso in cui ci vi accorgeste che vostro figlio si trovi in difficoltà, chiedere aiuto ad uno specialista è sempre l’azione consigliata. Ma l’intervento di voi genitori, in alcuni casi, può essere sufficiente per estinguere un problema d’ansia temporaneo e non molto invalidante.
Basato sul programma terapeutico statunitense COPE, il trattamento di alcuni disturbi d’ansia si struttura in quattro momenti distinti: calmare il sistema nervoso; progettare un piano per il fronteggiare l’ansia; persistere nonostante gli ostacoli e gli insuccessi; esaminare, valutare e perfezionare il piano.
In questo modo si stimolano, con semplici esercizi fisici e mentali le capacità del bambino nell’affrontare e superare le sue paure.
Consigliato dai 5 ai 7 anni: “La respirazione addominale”
Chiedete a vostro figlio di mettersi comodo, poi fatelo contare fino a 4 (6 per gli adolescenti) sia durante l’inspirazione che l’espirazione, mettendosi una mano sul ventre e sentendo la pancia che si gonfia.
Lo scopo è quello di allargare il diaframma alla base dei polmoni e di rilassare le membra.
Consigliato dai 10 ai 17 anni: “Le 7 immagini”
Fate chiudere gli occhi a vostro figlio e chiedetegli di immaginare 7 scene che ritiene particolarmente belle. Dopodiché invitatelo a ricordarle nei dettagli descrivendole con una frase che scriverà su dei cartoncini, numerandole dalla più rilassante alla meno rilassante.
Una volta memorizzate, ditegli che quando si sentirà in ansia potrà immaginare queste scene, proseguendo con l’immaginazione dalla meno gradevole alla più gradevole, soffermandosi sui dettagli.
Dott. Dario Coderoni
Psicologo clinico, laureato in Neuropsicologia, e Psicoterapeuta.
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