Il disegno rappresenta una delle modalità espressive più profonde e importanti di cui l’essere umano è capace. Il disegno non è solo un gioco, ma è anche e soprattutto un canale attraverso cui pensieri relegati nell’inconscio possono affiorare in superficie.
Anche i grandi, infatti, utilizzano questa modalità espressiva nei momenti in cui lasciano andare il flusso di coscienza, solo che spesso non se ne rendono nemmeno conto: è molto comune, durante lunghe telefonate o noiose riunioni sul lavoro, scarabocchiare con qualsiasi strumento si abbia sotto mano, muovendosi quasi inconsapevolmente mentre mentalmente si cerca di seguire la situazione. Tali scarabocchi non sono fini a se stessi, ma possono fornire importanti informazioni sullo stato d’animo della persona che li ha prodotti.
Per tali ragioni, può essere importante utilizzare i disegni nello svolgimento della psicoterapia. Essi sono stati nel tempo convertiti in veri e propri test standardizzati, ma sono molti i casi in cui ricorrere alla libera interpretazione dei tratti tracciati dal paziente può fornire informazioni utili a completare un quadro terapeutico.
Ad oggi, il disegno è effettivamente diventato uno strumento fondamentale nell’ambito psicologico e sono molti i terapeuti che decidono di adoperarlo. Tra i più famosi test utilizzati in terapia che sfruttano il disegno, si elencano test proiettivi come il Disegno della Figura Umana e il Disegno di Famiglia, dai quali si ricavano molte informazioni sulla personalità, la percezione di sé, i rapporti familiari e l’affettività dei pazienti.
Gli elementi generalmente osservati nei disegni sono infatti, oltre alle figure o alle forme (quando presenti), anche la disposizione dei tratti sul foglio; la dimensione del disegno; le proporzioni tra le componenti del disegno; il tratto grafico; la compiutezza dell’immagine e gli eventuali colori utilizzati.
I contenuti più nascosti della nostra mente trovano sempre il modo di manifestarsi attraverso dei simboli. Potremmo non essere sempre in grado di comprenderli, ma non dovremmo mai sottovalutare la nostra straordinaria capacità espressiva.